Metúo è un progetto di creazione di atmosfere multisensoriali (suoni-odori-immagini)
che prende forma e vita nel 2007.
La parola Metúo deriva dal greco antico e viene usata per esprimere tre significati
quali essere fuori di sé, pieni d’ebbrezza e pieni d’amore.
Il progetto si posa sulla presenza costante di Giorgia Angiuli (laptop, chitarra acustica, toys,
keyboard, voce, odori) e Tommaso Bianchi (produzione artistica). Le loro collaborazioni:
Amelie Labarthe, Leonardo Betti, Werk Design, Massimo Ottoni, Stefano Bernardi, Blanche Vj,
Ninca Leece, Ether, Autobam, Jason Ajimian, Madame P, Matteo Marangoni, Simona Barbera.
“Sognificare non significare” uno dei motti da cui parte la ricerca del gruppo nella costruzione
di live e installazioni che indagano la sinestesia come forma artistica contemporanea. Se la
musica è il linguaggio specifico di partenza, i video e l’installazione scenica sviluppano
universi visivi onirici capaci di dialogare con suoni eterei e sognanti, mentre l’emissione
nell’aria di profumi sintetizzati e processati dal computer concorre a definire ulteriormente
l’atmosfera immervisa.
I mondi estetici costruiti da Metúo sono surreali e febbricitanti labirinti, soffici e
profumate stanze da gioco fatte di dolci litanie analogiche e morbide derive elettroniche. L’idea
di “suonare” e osservare qualsiasi tipo di oggetto purchè sia dotato di grazia sembra avvicinare
questa ricerca a certe sperimentazioni della musica concreta ma d’altra parte usa tutti i mezzi
a disposizione dell’elettronica contemporanea per generare tenere atmosfere e ambienti emozionali,
immersivi. Un viaggio multisensoriale a ritroso nella memoria.
• www.myspace.com/metuo
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